Dal 1° settembre 2022, nuove regole per la comunicazione del lavoro agile dei propri dipendenti. Durante la pandemia, vista l’urgenza di non fermare le attività produttive, l’attivazione del cosiddetto smart working, poteva prescindere dall’accordo individuale con il singolo dipendente.
Finita la fase emergenziale, appunto, si ritorna alle vecchie regole, secondo le quali, tale accordo, deve avere forma scritta perché sia valido e contrattato individualmente con la singola persona. Per non appesantire le imprese, non sarà più necessario comunicare ogni singolo accordo, basterà soltanto inviare in via telematica al Ministero del Lavoro, i nominativi dei dipendenti e la data di inizio e fine della prestazione in modalità agile. La trasmissione dei dati andrà effettuata in base agli accordi con il proprio consulente del lavoro. Se hai dei dipendenti in smart working per i quali avevi già inviato la comunicazione secondo le vecchie regole e non sono accorse, nel frattempo, cessazioni o modifiche, non dovrai inviarne una nuova. Tale esenzione riguarda soltanto la comunicazione dei dati, se hai dei dipendenti con cui non hai stipulato un accordo individuale, bisogna provvedere al più presto. Anche per questo aspetto, affidarsi ad una persona esperta in materia, è una scelta saggia.
Per quanto riguarda l’accordo individuale, questo deve contenere, oltre all’indicazione delle giornate in smart working pattuite, anche informazioni sui tempi di riposo nonché le misure necessarie per assicurare la disconnessione tecnologica del personale dipendente. Si vuole tutelare, insomma, il diritto alla disconnessione ed evitare che i confini tra privato e lavoro vengano violati, anche allo scopo di prevenire problematiche di salute come la sindrome da burnout o il tecnostress.
Non sempre gli obblighi vengono per nuocere o appesantire e si può sfruttare questa occasione per rivedere regole e obiettivi aziendali, ascoltare opinioni e aspirazioni del proprio team, decidere insieme un percorso comune verso gli obiettivi professionali.