Con il “bonus formazione 4.0”, le imprese che sostengono spese per la formazione del personale dipendente nell’ambito delle tecnologie 4.0, possono fruire di un credito d’imposta dal 30% al 60%.
Vediamo come funziona:
CHI?
Tutte le imprese residenti indipendentemente:
– dalla forma giuridica;
– dal settore economico di appartenenza;
– dalla dimensione;
– dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.
Il bonus spetta anche agli enti non commerciali che esercitano attività commerciali, in relazione al personale dipendente impiegato anche non esclusivamente in tali attività
COSA?
Le attività di formazione finalizzate all’acquisizione e al consolidamento di competenze e conoscenze nelle seguenti tecnologie 4.0:
– big data e analisi dei dati;
– cloud e fog computing;
– cybersecurity;
– simulazione e sistemi cyber-fisici;
– prototipazione rapida;
– sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (Rv) e realtà aumentata (Ra);
– robotica avanzata e collaborativa;
– interfaccia uomo macchina;
– manifattura additiva (o stampa tridimensionale);
– internet delle cose e delle macchine;
– integrazione digitale dei processi aziendali.
QUANTO?
Il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al:
– per le piccole imprese: 50% delle spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 300.000 euro;
– per le medie imprese: 40% delle spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 250.000 euro;
– per le grandi imprese: 30% delle spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 250.000 euro.
La misura è aumentata per tutte le imprese al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati.
QUANDO?
Il credito d’imposta è utilizzabile, esclusivamente in compensazione (codice tributo 6897), a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sono sostenute le spese.
COME?
È necessario redigere e conservare:
– la relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte;
– la certificazione del revisore legale;
– i registri nominativi di svolgimento delle attività formative sottoscritti dal personale docente o dal soggetto formatore esterno all’impresa.
Si deve inoltre effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico (il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione saranno definiti con apposito decreto ministeriale).
Esempio
Nel 2021 un’impresa non soggetta a revisione legale, organizza un corso di formazione per i dipendenti in ambito tecnologie 4.0. Al corso partecipano come allievi 4 dipendenti e 1 dipendente come docente interno.
Il costo dei 4 dipendenti (pari al costo aziendale del periodo di attività di formazione) è di 10.000 euro. Per l’organizzazione e gestione del corso l’azienda sostiene spese per 2.000 euro.
Le spese totali sono quindi pari a 12.000 euro (10.000+2.000).
L’azienda deve sostenere, inoltre, 2.500 euro per la certificazione contabile.
Il credito d’imposta sarà pari a 8.500 euro, ovvero:
+ 6.000 euro (12.000 x 50%);
+ 2.500 euro (2.000 x 100%).
Il credito sarà utilizzabile a partire dal 2022.
Maggiori informazioni le potete trovare qui https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/credito-d-imposta-formazione